Per poter esprimere considerazioni
sullo stato delle sorgenti è necessario effettuare
un rilievo cartografico sistematico. Chiunque si proponga
tale obiettivo deve affrontare alcuni problemi fondamentali.
Qual'é
il periodo migliore per effettuare un rilievo cartografico di
sorgente?
Le sorgenti possono prosciugarsi
durante l'estate e l'inverno. Le stagioni migliori per il rilievo
sono l'inverno e la primavera (il momento migliore può
variare secondo l'altitudine e l'esposizione). In tali periodi
la sorgente è facilmente individuabile poiché
le piante sono in fase di riposo vegetativo. Particolarmente
spettacolari durante l'inverno sono le sorgenti di bassa quota,
dove l'emergenza risalta creando un'enclave nella neve che consente,
grazie alla temperatura dell'acqua che è maggiore di
quella esterna, il prolungamento del periodo vegetativo. Si
consiglia di evitare il periodo di scioglimento delle nevi in
cui si creano numerose scaturigini periodiche e temporanee.
Un rilievo floristico deve essere
effettuato nella stagione primaverile in periodo dipendente
dall'altitudine. Per rilevare tutte le specie faunistiche si
dovrebbero effettuare due rilievi annui, uno durante la primavera
e uno durante l'autunno.
Qual
è il miglior tipo di cartine a cui fare riferimento?
A causa dell'estensione spaziale
spesso molto ridotta le sorgenti sono difficili da rintracciare,
perciò è indispensabile disporre di carte di buona
qualità. Per studi di cartografia si raccomandano carte
topografiche in scala 1:25.000 e per indagini a scala spaziale
ridotta carte di catasto in scala 1:5.000. Le carte di aree
boschive sono reperibili presso l'ufficio forestale responsabile,
inoltre esistono carte forestali (carte di posizione/carte di
servizio) che potrebbero risultare utili.
A
chi è possibile rivolgersi inoltre?
Oltre all'ufficio forestale si possono ottenere
utili informazioni anche presso l'ufficio di rifornimento idrico
per quanto riguarda le sorgenti di acqua potabile. In Baviera
esiste un dipartimento di legislazione idrica presso l'ufficio
per la tutela della natura che può dare informazioni
relative alle recinzioni di sorgenti non più captate.
Come
procedere con la cartografia?
Per una cartografia sistematica si dovrebbe
risalire il corso d'acqua presente nella valle verso monte,
cioè verso la sorgente. Solamente in questo modo si è
sicuri di non perdere possibili ramificazioni del ruscello di
sorgente non indicate nella carta. Se la sorgente si trova sul
versante della montagna spesso è difficile orientarsi.
Se non si utilizza il GPS é difficile determinare correttamente
la posizione a causa della scarsità di punti di riferimento.
Molte volte anche la morfologia del terreno può dare
indicazione della presenza di una sorgente, perché nella
scaturigine si trovano depressioni o segni nel terreno dovuti
all'erosione regressiva. Se, ad esempio, si osserva un segno
evidente a monte dello sbocco di un tubo si può asserire
che un tempo vi si trovava una sorgente ora prosciugata.
Qual
è il grado di difficoltà della cartografia?
Il tempo necessario per la cartografia
di una sorgente dipende dalle caratteristiche dell'habitat e
dall'accuratezza delle carte utilizzate. E' utile farsi una
prima idea del territorio utilizzando cartine e letteratura.
L'attualità delle carte deve poi essere verificata in
campo mediante un'ispezione prospettiva. Soprattutto nei boschi
non é certo che il corso delle acque e dei sentieri concordi
con le cartine, complicando in tal modo il lavoro di ricerca.
Come
si può delimitare l'area da indagare?
Spesso si incontrano difficoltà
nel delimitare l'area d'indagine. Generalmente si preferisce
fare riferimento ai confini amministrativi comunali piuttosto
che basarsi sui piani per l'utilizzo delle acque. Le acque,
però, non seguono le frontiere pertanto, da un punto
di vista ecologico, appare più sensato attenersi ai confini
dei bacini idrologici.
Quale
metodo si può utilizzare per la cartografia?
Un'altra questione fondamentale
é la procedura di cartografia. I dati che vengono raccolti
differiscono secondo l'obiettivo dello studio. Fino ad ora
sono stati creati moduli specifici per ogni studio, portando
alla raccolta di dati difficilmente comparabili. Il modulo
bavarese per la classificazione delle sorgenti (BayQEB), suggerisce
un metodo standardizzato applicabile a studi di diverso tipo.
La struttura modulare e facilmente comprensibile permettono
l'utilizzo anche da parte di neofiti interessati all'argomento.
Il formulario BASIS può essere compilato da persone
senza conoscenze preliminari approfondite sull'ecologia delle
sorgenti. Esso rappresenta una sorta di carta d'identità
della sorgente che annota principalmente la localizzazione
e lo stato. Il formulario DETAIL dovrebbe invece essere compilato
unicamente da personale competente poiché richiede
dati dettagliati sulle caratteristiche della sorgente (deflusso,
profondità dell'acqua, substrati) e sulle prime misure.
Inoltre comprende ambiti addizionali quali la fauna, la flora,
le caratteristiche chimiche e fisiche.
A
cosa prestare attenzione?
E' necessario prestare grande
attenzione durante le ricerche su sorgenti per non causare
danni dovuti al calpestio. Si consiglia di recarvisi con
un numero ridotto di persone.
I gruppi più numerosi quali, per esempio, le classi
di scuola non devono essere portati nell'ambiente delle
sorgenti elocrene. E' preferibile effettuare tali attività
per la formazione della coscienza ecologica in ruscelli
a valle della sorgente o nelle sorgenti reocrene che sono
meno sensibili al calpestio.
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argomento si possono scaricare i seguenti documenti in formato
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